La reperibilità di una banconota non è strettamente correlata alla sua tiratura. Un biglietto che fa tipologia, può risultare molto più raro di un altro con la medesima tiratura, ma della cui tipologia fanno parte molti altri esemplari.
Così come la rarità può variare – sia in riferimento a nuovi ritrovamenti, sia alla capacità di assorbimento del mercato – così la reperibilità è soggetta a cambiamenti ed è relativa al momento in cui il catalogo è stato elaborato.
La rarità non tiene conto degli stati di conservazione, ma fornisce esclusivamente un’indicazione riguardo la reperibilità del singolo biglietto.
La reperibilità, e quindi la rarità e il prezzo, conseguono alla regola che governa il libero mercato: il rapporto tra domanda e offerta.
Sigle indicative della classificazione della rarità e reperibilità
C3 – Comunissimo
C2 – Molto Comune
C – Comune
NC – Non Comune
R – Raro
R2 – Molto Raro, non sempre reperibile
R3 – Rarissimo, non facilmente reperibile
R4 – Estremamente Raro, difficilmente reperibile
R5 – Della massima rarità, introvabile
U – Unico, un solo esemplare conosciuto
NR – Non Riscontrato, solo notizie bibliografiche