Cenni storici sulle prime emissioni
Le prime emissioni di cartamoneta in Occidente, di cui si abbia accertata notizia storica, furono causate da situazioni di emergenza.
Poiché oggi l’uso della cartamoneta è pratica quotidiana e ovvia, al punto che riesce difficile pensare di poterne fare a meno, può apparire strano che la sua introduzione abbia incontrato enormi ostacoli, e non sia avvenuta per scelta ma per necessità.
I primi biglietti apparvero in Spagna nel 1438, durante un’invasione dei Mori. Il comandante militare della città di Alhambra, assediata dai Mori, avendo esaurito le scorte di denaro necessarie al pagamento dei soldati, emise della cartamoneta ossidionale che circolò in tutta la città. Nessuno di questi biglietti è giunto sino a noi e si ha motivo di ritenere che questa emissione cartacea sia stata totalmente distrutta dopo il suo rimborso.
Nel 1574, l’Olanda stava combattendo per riconquistare l’indipendenza e scacciare gli spagnoli che occupavano il Paese. Nella città di Leyden, assediata dagli spagnoli, per carenza di metallo vennero coniate delle monete utilizzando il cartone delle copertine dei libri di preghiere. Non si trattava quindi di vera e propria cartamoneta, ma di monete di carta. La differenza potrebbe non apparire rilevante, pure, a nostro parere, questa non è da considerarsi cartamoneta, anche se alcuni cataloghi la classificano come tale.
Per gli abitanti di Leyden l’assedio fu un evento tragico, che vide la morte di oltre un terzo dei suoi 15.000 abitanti, avvenuta per stenti più che per cause belliche, prima che gli spagnoli levassero l’assedio e rinunciassero alla conquista della città. Molte di queste monete sono giunte sino a noi e sono facilmente rintracciabili sul mercato numismatico. Un’ulteriore emissione cartacea ossidionale, si verificò a Candia (oggi Creta), nel periodo in cui l’isola era dominio della Repubblica di Venezia, nel 1646. Abbiamo appreso questa notizia molti anni fa leggendo lo splendido lavoro di Mario Trama: “Gli assedi e le loro monete”.
Il Provveditore generale di Venezia a Candia, Nicolò Dolfin, non disponendo più del denaro necessario al pagamento delle truppe che difendevano l’isola dall’assedio dei Turchi, dopo aver fatto ricorso a prestiti forzosi, decise di requisire l’oro e l’argento in mano ai privati, dietro rilascio di cartamoneta, costituita da biglietti nei tagli da 1, 5 e 10 Ducati. I biglietti vennero poi interamente rimborsati quando giunsero da Venezia 100.000 Ducati appositamente inviati per il ritiro.
Da una relazione dell’inquisitore di Candia, Gerolamo Bragadin, riportata da Trama, possiamo conoscere qualche notizia su questi biglietti: “Sotto il Provveditore Dolfin si trovò un ripiego di fare certi bollettini da 1, 5 e 10 Ducati che, fabbricati con tutte le cautele e soddisfatti con tutta la puntualità con i primi denari che capitavano, non causarono alcun disordine, provvidero al bisogno e il pubblico erario acquistò nome di somma puntualità”.
Nessuno di questi biglietti è giunto sino a noi, ma dall’esame dei documenti dell’epoca – che nonostante le molteplici richieste non ci è stato ancora possibile consultare – dovrebbe essere possibile individuare maggiori notizie sulla tipologia dei biglietti.
Tratto da “Soldi d’Italia” – A cura dell’autore: Guido Crapanzano